Archivio

L’origine dell’Archivio di Sant’Isidoro va ricercata nella poliedrica figura del frate irlandese Luca Wadding, Annalista e Cronografo Generale dell’Ordine Francescano, incaricato di scrivere gli Annales Minorum. Le carte relative al Collegio Sant’Isidoro e la produzione documentaria del Wadding, tanto quella personale che quella prodotta nell’esercizio delle sue funzioni, furono fin dalle origini, almeno per quello che si è stati fino ad ora in grado di ricostruire, confuse insieme. In un documento redatto per una visita apostolica nel 1663, si legge infatti che dovevano esserci due archivi – quello di Luca Wadding e quello della casa, ma che di fatto ve ne era uno solo. Altra caratteristica particolare dell’Archivio di Sant’Isidoro nei primi due secoli dalla sua fondazione risiede poi nella funzione che si trovò a svolgere: la Provincia irlandese non potendo infatti contare su un sito sicuro in Patria a causa delle persecuzioni anglicane, raccolse tutta la documentazione ufficiale a Roma proprio in questo archivio. 

La produzione documentaria ufficiale prosegue senza particolari interruzioni né cambiamenti fino al 1792, anno in cui si suppone siano state spostate a Sant’Isidoro dal Collegio Francescano Irlandese di S. Antonio a Lovanio alcune sezioni dell’Archivio con lo scopo di mettere in salvo i documenti a seguito della prima invasione dei francesi nei Paesi Bassi. Pochi anni dopo, nel 1798, iniziarono una serie di eventi che ebbero come conseguenza il depauperamento e smembramento dell’Archivio di Sant’Isidoro. Durante la Prima Repubblica Romana (1798-99) i documenti furono nascosti e l’Archivio rimase integro grazie all’aiuto di padre Dunne OP di S. Clemente. 

Nel periodo dell’occupazione francese di Roma (1810-1814) invece il Collegio fu confiscato e venduto ad un privato che ne fece una pensione. Durante questi quattro anni fu concesso solo al Padre Guardiano, James MacCormick, e ad un fratello laico, fra Francis, di restare a Sant’Isidoro con il compito di celebrare la messa nella chiesa e di preservare l’Archivio e la Biblioteca. Padre MacCormick provvide a spostare i pezzi di maggior pregio al Vaticano, a Propaganda Fide e alla Minerva. Ma nonostante questi accorgimenti nel gennaio del 1814 circa 290 pergamene e alcuni libri di Sant’Isidoro furono portati a Parigi insieme all’Archivio Pontificio e non fecero ritorno che nel 1817. 

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Quando nel 1814 riprese a poco a poco la vita nel Collegio e con essa la normale attività, si cercarono di recuperare anche i libri e i documenti che furono restituiti non senza subire furti e perdite. Seguì un ben esiguo periodo di pace perché già nel settembre del 1870 la “presa di Roma” nell’ambito dell’Unità d’Italia, costringeva il Padre Provinciale Irlandese a procedere “in fretta e furia” allo spostamento di una gran parte dei manoscritti e dei documenti da S. Isidoro alla Delegazione Britannica al fine di metterli in salvo dalla sicura appropriazione da parte del nuovo governo italiano. 


In poco tempo, nel 1872/3, p. Luke Carey riuscì a portare tutto a Dublino. Il materiale proveniente da S. Isidoro e inizialmente portato al Convento di Merchant’s Quay a Dublino, fu spostato una prima volta nel 1946 a Killiney, nella nuova casa di studi francescani a DunMhuire e poi una seconda volta all’ Mícheál Ó Cléirigh Institute for the Study of Irish History and Civilisation del University College of Dublin, dove sono oggi conservati e studiati. 

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Attualmente l’Archivio è diviso in tre gruppi di documentazione conservati in luoghi diversi.

Una parte delle carte è conservata presso il Collegio S. Isidoro. Nel 2010 si è proceduto ad un sopralluogo con l’obiettivo di effettuare una prima ricognizione delle diverse tipologie documentarie nonché una loro quantificazione, in vista della realizzazione di un vero e proprio inventario. Si è potuto pertanto constatare come la documentazione si riferisca tendenzialmente all’arco cronologico compreso tra la metà 1660 e il 2000, sebbene si debba rinviare a una successiva analisi più approfondita l’individuazione precisa delle epoche di appartenenza delle carte. 

Un’altra parte della documentazione – la sezione diplomatica – per esigenze di conservazione, è custodita presso l’Archivio della Curia Generale dell’Ordine dei Frati Minori a Roma.

L’ultima parte della documentazione inerente al periodo più antico è, infine conservata presso la Biblioteca del University College Dublin. http://www.ucd.ie/archives/ e http://www.isos.dias.ie/english/index.html.

Per richieste di informazioni sull’accesso all’archivio di Sant’Isidoro si prega di inviare un’e-mail a: col.isidoro@gmail.com

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